Giulia Arnetoli, “Ti regalo il cielo” (Augh edizioni, 2017)

Ti regalo il cielo: quando rinascere è possibile.
Un romanzo di Giulia Arnetoli

 

 

Ci dicono spesso che siamo tutti uguali. «La legge è uguale per tutti», tanto per cominciare. Eppure la vita quotidiana ci dimostra costantemente che non è proprio così, o che, almeno, non lo è sempre. Una cosa, però, effettivamente ci rende simili, nostro malgrado, ed è il dolore. Si può gioire in tanti modi – ridendo, gridando, ballando, abbracciando, baciando –, ma non ve ne sono altrettanti in maniera così definita, così netta, quando si soffre, quando qualcosa ci fa stare male.
Il dolore è un sentimento che ci impone un certo pudore, ci costringe a essere un po’ indulgenti, verso noi stessi e anche – forse soprattutto – verso chi ci circonda e che magari sta soffrendo con noi, come noi.

A dispetto della premessa, Ti regalo il cielo non è una storia dolorosa. Il romanzo – il primo – di Giulia Arnetoli, pubblicato da Augh! (casa editrice del gruppo editoriale Alter Ego), è una storia ricca di speranza, portatrice di un messaggio positivo che affonda le sue radici in valori profondi e forti.
Tuttavia l’autrice – fiorentina di nascita e insegnante di scuola primaria – ha proprio preso le mosse da un’esperienza dolorosa, di matrice autobiografica, che è stata ceduta e poi ricomposta negli animi dei personaggi che popolano il suo libro. Un tema che lei propone e analizza con estrema lucidità, compiendo un’operazione piuttosto coraggiosa: ignora quella compostezza che cerchiamo di serbare in determinate situazioni, spiacevoli si intende, e dimostra con franchezza quanto possa diventare sottile il confine tra l’amore e l’odio e quanto sia tutt’altro che difficile farli naturalmente convivere se non si impara a camminare fianco a fianco alla sofferenza che viviamo.

Protagonista del romanzo è una diciannovenne, Sole, alla soglia della maturità. Una ragazza che ha alle spalle una famiglia in cui stenta a riconoscersi, segnata, com’è, da un grave lutto che ne ha totalmente scombinato gli equilibri. Equilibri che si riveleranno, peraltro, anche alquanto ipocriti quando Sole, per un caso del tutto fortuito, si troverà a mettere completamente in discussione il suo passato, scoprendolo immolato a un perbenismo borghese di cui non aveva mai avuto alcun sospetto.
Tradita nel profondo e privata delle sue radici da quelle stesse persone che avrebbero dovuto costituirne l’essenza, vive una forte crisi dalla quale imparerà a uscire mediante il perdono. Un cammino non facile imboccando il quale, però, la vita inizia a riservarle delle sorprese e a darle la possibilità di scrivere la sua nuova storia. Stavolta, una storia vera, autentica.

Non c’è un intento didascalico da parte di Giulia Arnetoli. Il perdono non è presentato al lettore sotto forma di monito etico: la “salvezza” non risiede in esso a tutti costi. È piuttosto una possibilità, una liberazione. Ti regalo il cielo è – volendolo etichettare in qualche modo – un romanzo di formazione nel quale la protagonista impara, spesso a sue spese, che per non essere schiava di un passato in cui non si riconosce o di una vita che le impone dei limiti inaccettabili è lasciar andare le cose. Mollarle.
In questo consiste il suo percorso di crescita: nel perdono inteso nel suo significato etimologico (per-donare), come una concessione che lei accorda, innanzitutto, a se stessa.

Le vicende – narrate con una scrittura semplice, un tono intimistico e riflessivo e uno stile fluido – sono raccontate in prima persona dalla protagonista, che quindi le filtra con il suo punto di vista, parziale e ignaro di quella verità che verrà a galla quasi fortuitamente e che metterà in discussione tutto il suo essere.
«Perché è davvero così che fa la vita», in fondo: non sempre ci permette di capire quand’è il momento di “prendere” e quale quello di “dare”. Ci impedisce talvolta persino di capire chi sta dando cosa a chi, e chi sta ricevendo cosa da chi.

Eppure, scrive l’autrice, «C’è il momento in cui la vita dà e il momento in cui la vita prende. Ma i momenti in cui dà possono essere così potenti e travolgenti da cancellare le orme di quando è passata per portarsi via qualcosa».